Il CAM è onorato di annunciare l’inizio della collaborazione scientifica e clinica con il Professor Giuseppe Mancia, Professore Ordinario di Medicina Interna e Direttore della Clinica Medica e del Dipartimento di Medicina presso l’Università Milano-Bicocca e l’Ospedale S. Gerardo di Monza.
Un grande successo per l’inaugurazione della nuova sede di Viale Elvezia del CAM, tenutasi giovedì 15 novembre, alla presenza delle Istituzioni del territorio, dello staff della struttura e della stampa.
Al 75° congresso nazionale della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale, dal titolo “Uscire dalla crisi tutelando sicurezza e salute dei lavoratori: il ruolo del Medico del Lavoro consulente globale per la prevenzione”, sono stati presentati 7 lavori scientifici realizzati dalla sezione di medicina del lavoro del CAM.
Il Polidiagnostico di viale Brianza si è trasferito nella nuova sede di viale Elvezia (angolo via Martiri delle Foibe 1) a Monza.
Rimane invece attivo il centro prelievi in via Missori 9.
Non appena sarà attiva, la nuova sede di viale Elvezia angolo via Martiri delle Foibe 1, aprirà le sue porte alla cittadinanza con un’iniziativa volta a promuovere corrette abitudini preventive.
A Monza, stiamo realizzando il nuovo CAM. La realizzazione del nuovo polo CAM di viale Elvezia procede spedita verso l’apertura programmata per settembre 2012
Grande successo dell’open day di omeopatia tenuto il 16 aprile in occasione della Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica, AIOT (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia).
CAM ancora protagonista nello sport di alto livello: dietro l’oro di Carolina Kostner ai recenti Europei di pattinaggio svoltisi a Sheffield c’è la competenza tecnica di due collaboratori della nostra struttura. Il dottor Davide Tornese e il fisioterapista ed osteopata Giuseppe Ferrari formano da anni lo staff sanitario della nazionale italiana di pattinaggio artistico e danza.
Continua la collaborazione del settore di fisioterapia del CAM con lo sport ad altissimo livello.
Durante gli ultimi mondiali di scherma, svoltisi a Catania dal 8 al 16 ottobre, Giuseppe Ferrari, già terapista ed osteopata della nazionale sport del ghiaccio settore figura, ha prestato la sua opera per le nazionali sprovviste di servizio fisioterapico.
L’agopuntura è una terapia medica i cui principi e i cui metodi risalgono all’antica medicina cinese. Oggi tale metodica viene sempre più studiata, analizzata e interpretata non solo secondo i canoni tradizionali, ma anche secondo le conoscenze scientifiche della medicina occidentale.
L’Agopuntura si avvale della stimolazione di determinate zone cutanee per mezzo di sottili aghi metallici, con lo scopo di ripristinare un equilibrio alterato da cause diverse.
E’ una metodica ambulatoriale seminvasiva in cui, con il posizionamento dello speculum e la visualizzazione del collo uterino, si inserisce all’interno dell’utero un sottile catetere sterile monouso.
L’indagine è rivolta alle pazienti in attesa, che desiderano avere una valutazione accurata in merito al possibile rischio genetico del proprio bambino.
Durante l’attività atletica di alto livello, indipendentemente dalla disciplina praticata, il corpo è sottoposto a sollecitazioni che richiedono la sua massima efficienza, una diminuzione di quest’ultima può diminuire la performance e predisporre all’infortunio, sia di tipo acuto che da sovraccarico funzionale.
Per stress ossidativo si intende una condizione di squilibrio tra produzione di radicali liberi e capacità antiossidante.
Il carcinoma dell’ovaio rappresenta la quarta neoplasia responsabile di morte nelle donne. La sintomatologia del tumore ovarico è correlata alla presenza di masse pelviche molto spesso asintomatiche, il che rende questo tumore difficilmente diagnosticabile soprattutto nelle fasi iniziali, impedendo una corretta diagnosi differenziale tra masse maligne e benigne con conseguente impossibilità di organizzare un’adeguata terapia.
La diagnosi precoce del carcinoma ovarico é un parametro cruciale per ridurre le prognosi infauste. Infatti la sopravvivenza a 5 anni per una diagnosi posta al 1° o 2° stadio é di molte volte superiore rispetto ai casi diagnosticati al 3° o 4° stadio.
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